Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha di recente affermato che le forze irachene sono pronte a riconquistare la città di Mosul, diventata la capitale de facto del gruppo Daesh, nei prossimi giorni.
“Questione di un paio di giorni ed annunceremo la totale liberazione di Mosul” ha dichiarato al-Abadi lo scorso Giovedì presso la Tv araba Al-Sumaria. Dichiarazioni, queste, che arrivano proprio mentre sono in corso pesanti combattimenti tra Daesh e le truppe irachene nella zona vecchia di Mosul.
Pochi giorni fa i membri dell’autoproclamato Stato Islamico hanno fatto saltare in aria la storica moschea Al-Nuri, dove nel giugno del 2014 Abu Bakr al Baghdadi annunciò la nascita del nuovo califfato takfiri. Nell’esplosione è stato distrutto anche il minareto di Al-Hadba e danneggiati molti degli edifici circostanti la struttura religiosa.
Secondo al-Abadi la distruzione della storica moschea è stato il riconoscimento ufficiale della loro sconfitta. I miliziani stanno perdendo la loro battaglia a Mosul.
I soldati dell’esercito iracheno e le truppe alleate volontarie stanno conducendo una importante operazione per la riconquista di Mosul dall’ottobre del 2016. A gennaio hanno ripreso il controllo della parte est della città e un mese dopo hanno dato inizio alle operazioni nella parte ovest.
Le operazioni per la liberazione di Mosul stanno impiegando più di quanto previsto poiché i miliziani stanno provando con ogni mezzo a rallentare l’avanzata dell’esercito iracheno, dall’uso delle bombe, ai cecchini, ai colpi di mortaio.
Circa 800mila persone sono fuggite da Mosul nel corso di questi mesi, ma oltre mille civili sono ancora intrappolati, in condizioni disastrose, nelle zone controllate da Daesh.
di Redazione
