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Muos: il vergognoso asservimento alla politica bellica americana

di Cristina Amoroso

Nel silenzio assordante dei media di regime il 19 giugno scorso il Governo Renzi ha dato il sì definitivo al Muos, (Mobile User Objective System), avanzato sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza (banda Ka), in fase avanzata di realizzazione a Niscemi in Sicilia, con le sue tre gigantesche antenne che si interfacciano con quattro satelliti in orbita e con altre tre postazioni di terra.

Il programma, gestito dal Ministero della Difesa statunitense, integrerà forze navali, aeree e terrestri. Il Muos sfrutterebbe la tecnologia Rfmp che prevede la diffusione, su vari strati di atmosfera, di metalli pesanti quali bario, stronzio ed alluminio. Ciò al fine di creare strati di ionosfera artificiali utili ad interfacciare le postazioni di terra con i satelliti in orbita geostazionaria, evitando disturbi di sorta ed ottenendo così segnali puliti. Il Muos, come per stessa ammissione del Governo, è un sistema strategico. Sulla carta fungerebbe da innocuo apparato difensivo, ma nei fatti è un riscaldatore ionosferico di terza generazione, indispensabile, tra l’altro, per il controllo e la modifica del clima a livello globale, attraverso la manipolazione delle correnti a getto.

Ai “riscaldatori” ionosferici fa riferimento il libro appena uscito della statunitense Elana Freeland, dal titolo “Chemtrails, H. A. A .R. P. and the full spectrum dominance of planet Earth”, che riporta sulla quarta di copertina: “Negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 del XX secolo, il nostro governo (quello degli Stati Uniti,) ha condotto sperimentazioni chimiche e biologiche su larga scala, attraverso programmi che prevedevano la diffusione di aerosol: ci riferiamo ad operazioni quali ‘Operation large area coverage’, ‘Operation dew’, ‘Project 112’… Oggi le scie chimiche ed i riscaldatori ionosferici come H. A. A. R. P. sono parti costitutive di un arsenale per cui la Terra è diventato un teatro di guerra dominato dalla “dottrina del’egemonia assoluta”.

Con la stessa logica affermata da Renzi che definisce degno del Tso chi crede nelle scie chimiche, il Senato della Repubblica ha dato il via libera al sistema di comunicazione satellitare (Muos) definito “essenziale per le finalità strategiche Usa”, accogliendo gli ordini del giorno presentati dai senatori Granaiola (per il Partito Democratico) e Di Biagio (gruppo parlamentare “Per I’Italia”, dell’ex ministro della difesa Mauro) e le modifiche richieste dal Governo Renzi, respingendo le richieste dei Comitati No Muos avanzate tramite la mozione di Sel e M5S.

Il Parlamento e il governo italiano, danno il beneplacito al Muos e con le parole del Sottosegretario di Stato per la difesa Alfano ribadiscono che “l’accordo bilaterale sul sito di Niscemi rientra tra gli obblighi di assistenza difensiva previsti dalla Nato” proseguendo che il Muos “riveste un interesse strategico anche per l’Italia”. Sempre a parere del Ministro  Alfano “il Muos non costituisce un sistema d’arma” e per l’Esecutivo il Mobile User Objective System, con le sue emissioni elettromagnetiche, non costituisce affatto un pericolo per la popolazione di Niscemi nonché per gli insediamenti circostanti. Quale coraggio! Queste avventate dichiarazioni si basano sulle mendaci risultanze dell’Istituto superiore di Sanità, in netto contrasto con gli studi indipendenti sin qui condotti da scienziati italiani e stranieri. Nel contempo il Governo indica testualmente di “prevedere misure di compensazione in caso di danni accertati alla popolazione”. Quando si muore per un glioblastoma cerebrale o per una leucemia, quale compensazione può essere utile?

A ciò si aggiunge l’eliminazione dal tavolo tecnico dei Comitati No Muos definiti nelle parole di Alfano come “soggetti che non hanno funzioni istituzionali” pertanto inutili e “da eliminare”, identificando “come soggetti interessati” solo gli Enti locali, ossia solo coloro che hanno in un modo o nell’altro supportato il percorso di costruzione del Muos hanno il diritto di parola. I siciliani e in particolare gli abitanti della Sughereta di Niscemi che cosa condividono con gli  interessi geo-strategici, economici, politici e militari che stanno alla base della costruzione e messa in moto del Muos?

Nessuna considerazione per le richieste dei comitati riguardanti la salute umana, un tradimento per il popolo No Muos, uno “scempio” eseguito sulla sovranità territoriale di una popolazione inerme. Un asservimento totale alla politica bellica degli Usa, una visione miope di fronte a quanto sta accadendo nel mondo e che relega la Sicilia e l’Italia al ruolo di “eterna schiava del padrone americano”.

Durissime le reazioni dei Comitati No Muos che, per cominciare, annunciano una manifestazione per il prossimo 9 Agosto, anniversario della prima “occupazione” della base Nrtf  di Niscemi e prima “presa di possesso” del proprio territorio da parte di Niscemesi e attivisti No Muos.

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