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Fmi: allarme esplosione debito nazionale americano

L’aumento astronomico del debito nazionale degli Stati Uniti pone “rischi significativi” per l’economia globale e minaccia di alimentare un’inflazione elevata, secondo un nuovo avvertimento del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Nel suo ultimo Fiscal Monitor, l’istituzione con sede a Washington ha affermato di aspettarsi che gli Stati Uniti registreranno un deficit fiscale del 7,1% nel 2025 – più del triplo del livello di altre economie avanzate. 

“La politica fiscale allentata negli Stati Uniti esercita una pressione al rialzo sui tassi di interesse globali e sul dollaro. Fa aumentare i costi di finanziamento nel resto del mondo, esacerbando così le fragilità e i rischi esistenti”, ha dichiarato ai giornalisti Vitor Gaspar, direttore del dipartimento per gli affari fiscali del Fmi.

Con le politiche attuali, si prevede che il debito pubblico negli Stati Uniti raddoppierà entro il 2053. Il Fmi ha identificato “grandi scostamenti fiscali” negli Stati Uniti nel 2023, con la spesa pubblica che supererà le entrate dell’8,8% del Pil – un aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente, nonostante la forte crescita economica.

Se questa tendenza continua, il Congressional Budget Office prevede che il debito nazionale crescerà fino a raggiungere la sorprendente cifra di 54mila miliardi di dollari nel prossimo decennio. Tassi di interesse più elevati stanno inoltre aggravando la sofferenza derivante dall’aumento del debito.
Se tale debito dovesse materializzarsi, potrebbe mettere a rischio la posizione economica dell’America nel mondo.

Il debito nazionale degli Stati Uniti ha superato i 34mila miliardi di dollari a gennaio, dopo l’esplosione di spesa del presidente Biden e dei legislatori democratici, ed è sulla buona strada per superare i 35mila miliardi di dollari. Secondo l’Fmi, l’enorme quantità di spesa – sebbene abbia contribuito a rilanciare l’economia – rischia anche di riaccendere l’inflazione e di minare la stabilità finanziaria in tutto il mondo aumentando i costi di finanziamento globali. 

di Redazione

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