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La xenofobia è una minaccia per la Germania orientale

di Cristina Amoroso

La xenofobia è in aumento nella Germania orientale ex comunista e rappresenta una minaccia per lo sviluppo sociale ed economico, ha dichiarato il governo  mercoledì, alla pubblicazione del suo rapporto annuale sullo stato della riunificazione tedesca.

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“Intervenire con risolutezza da parte del governo, degli stati comuni e delle  società civili è necessario per garantire la pace. L’estremismo di destra in tutte le sue forme costituisce una seria minaccia”, ha detto  ai giornalisti Iris Gleicke, commissario del governo federale per gli affari della Germania orientale, nel presentare l’ultima relazione che ne esamina i progressi dopo la riunificazione del 1990.

La relazione annuale tenutasi negli anni precedenti era in gran parte incentrata sulla rigenerazione economica delle cinque regioni facenti parte della Germania dell’est (1945-1990), impoverite per aver conosciuto un’ondata di spopolamento, perlopiù di giovani partiti per l’Occidente in cerca di lavoro.

Ma l’aumento della xenofobia è emersa come una delle principali preoccupazioni di quest’anno, come rabbia per l’arrivo di circa un milione di richiedenti asilo in Germania nel 2015 è in esecuzione elevata in molti Stati orientali come la Sassonia, la Sassonia-Anhalt e il Meclemburgo-Pomerania occidentale. E’ stato alimentato anche un aumento della destra del partito AfD populista, che ha eseguito una campagna anti-migranti e islamofobica.

Gli Stati orientali sono stati tenuti a prendere relativamente pochi nuovi arrivi rispetto agli Stati occidentali, nell’ambito di un sistema di quote calcolato in base alla dimensione della popolazione e al reddito degli Stati. Nonostante ciò ci sono stati casi – ha osservato la Gleicke – in cui alloggi dei richiedenti asilo sono stati dati alle fiamme.

“Sono turbata da questo aumento di estrema destra e di violenza xenofoba. Si tratta di più di un campanello d’allarme, se gli attacchi e le violenze sono supportati o tranquillamente accettati dalla società civile”, ha detto, aggiungendo che gli incidenti avevano suscitato indignazione in tutto il mondo.

La Germania ex comunista è stata teatro di numerosi brutti incidenti in cui gli estremisti di estrema destra hanno attaccato i richiedenti asilo, facendo registrare 1.408 atti di violenza effettuati dai sostenitori di destra lo scorso anno, un aumento di oltre il 42 per cento dal 2014, e 75 attacchi incendiari in alloggi di rifugiati, in aumento di cinque rispetto all’anno precedente, secondo un rapporto annuale da parte del servizio segreto nazionale Bfv pubblicato nel mese di giugno.

Anche la scorsa settimana sono scoppiati scontri tra le decine di richiedenti asilo ed estremisti di destra nella città orientale di Bautzen, costringendo la polizia a chiamare rinforzi per sedare la violenza. Nel mese di febbraio, una folla plaudente è stata fotografata davanti ad un casa-asilo, data alle fiamme nella stessa città. Altrettante immagini di xenofobia teppistica provengono da altre città della Germania dell’est come Clausnitz.

Ma è soprattutto la città di Dresda, la capitale della Sassonia colta, che ha sopra di sé un cielo nero di nuvole xenofobe, che segnano nei media la presenza negativa di questa città sul fiume Elba.

Questo si riferisce a rapporti nei media tedeschi e internazionali circa le manifestazioni di massa del movimento Pegida, che è l’abbreviazione di europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente. Da gennaio a marzo dello scorso anno i suoi sostenitori sono stati particolarmente attivi, sono scesi nelle vie del centro storico di Dresda a migliaia per protestare contro la presunta alienazione causata dall’Islam, la perdita di autonomia politica e la manipolazione da parte dei media. I loro canti pieni d’odio sono stati rivolti a rifugiati e stranieri. E le manifestazioni sono continuate.

All’immagine razzista di una città, che è diventata grande grazie all’apertura alle influenze esterne, rimandiamo l’immagine di una Dresda colta con il Semperoper, il famoso teatro dell’opera di Dresda, che fece lo scorso anno la sua presa di posizione  contro il razzismo e la xenofobia, con la propria bandiera politica su quattro alberi di fronte all’edificio. Enormi lettere su bandiere bianche indicavano chiaramente: “La dignità umana è inviolabile” – citando il primo articolo della costituzione tedesca, ma aggiunto ad esso è l’appello: “Apri gli occhi”, “Aprite i vostri cuori”, “Aprite le porte”.

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